Lavorare nel mondo del cinema è da sempre molto complesso, come di fatto entrarci dentro. Lo sa bene il nostro Quentin Tarantino che ci ha messo molto per arrivare a dove è ora. Si è creato, nel corso degli anni, un immagine e un pubblico, ed è entrato a tutti gli effetti nella storia del cinema.
Tarantino inizia la sua carriera scrivendo sceneggiature. Nel 1977, a soli 14 anni, scrisse la sua prima intitolata Captain Peachfuzz and the Anchovy Bandit. Negli anni ottanta co-scrive, dirige e autoproduce il suo primo film My Best Friend's Birthday, che non uscirà mai dato che la pellicola girata venne distrutta per un errore del laboratorio di sviluppo.
Nel 1987 scrive Una vita al massimo insieme a Roger Avary che poi verrà trasformata in un film nel 1993. Tarantino comincia a farsi strada nel mondo del cinema, tant'è che soli due anni dopo scrive da solo e vende la sua sceneggiatura di Natural Born Killers che invece uscirà nel 1994. Nel 1990 scrive e interpreta From Dusk Till Dawn diretto da, quello che poi sarà uno dei suoi migliori amici, Robert Rodriguez.
Comincia a lavorare come Script Doctor negli stessi anni ma la sua vita cambierà ad un party di Hollywood quando incontrerà Lawrence Bender che gli proporrà di scrivere e dirigere un film. Nasce così Le Iene che nel corso del tempo diventerà un cult, come d'altronde tutte le sue opere.
Ma perché ho voluto parlarvi prima dell'inizio di carriera dell'autore? Per farvi capire che Tarantino nasce sceneggiatore. Quindi, come scrittore a tutti gli effetti. È per questo che con C'era una volta...a Hollywood esordisce straordinariamente in un altro campo che non è il cinema.
C'era una volta a...Hollywood, in realtà, è prima di tutto un film. Si, perché il romanzo scritto dal maestro non è altro che la stessa storia dell'omonima pellicola uscita al cinema nel 2019 con Leonardo di Caprio, Margot Robbie e Brad Pitt. Considerato da molti come il suo peggior lavoro, e da tanti altri come il suo migliore, il film ha avuto un grande successo internazionale ed è diventato un cult tra gli appassionati di cinema di tutto il mondo.
Il libro ha la stessa trama del film. è ambientato nell'estate del 1969 ed è incentrato sulla storia di due personaggi sullo sfondo del massacro la strage di Cielo Drive con la moglie di Roman Polanski, Sharon Tate. I due protagonisti del libro sono Rick Dalton, un ex star western che vuole sfondare sul grande schermo, e Cliff Booth, la sua controfigura che vuole la stessa cosa.
Rispetto al film, il libro amplia molto le storie dei personaggi e le varie sottotrame appena accennate nel film. Il personaggio di Cliff è quello che sembra avere più spazio nel libro e ci viene descritto molto meglio rispetto all'opera cinematografica dove sembrava una figura quasi misteriosa. Anche il personaggio di Rick, complessato e divorato dal mondo della televisione, viene ampliato nel libro e riesce come nel film ad essere una perfetta dimostrazione sia dell'accontentarsi sia del volere di più, rimanendo il classico attore degli anni 60 che non riesce a sfondare realmente nonostante un'interessantissima carriera. Con Sharon Tate invece, Tarantino lavora sul ricordo e sull'immaginazione rimanendo fedele alla vera storia dell'attrice. Anche la sua trama viene molto ampliata e l'autore cerca in tutti i modi (e ci riesce) di valorizzare la sua figura.
Da un grande sceneggiatore non potevamo che aspettarci un capolavoro con questo libro, ed è così. Tarantino scrive divinamente e crea un romanzo divertente, emozionante e scorrevole. C'era una volta ad Hollywood riesce a raccontare meravigliosamente, oltre che le storie dei protagonisti, tutta l'industria cinematografica degli anni sessanta. L'autore ci fa sentire le sensazioni che si provavano a quei tempi e riesce, tramite le ambientazioni e le forti descrizioni, a farci fare un tuffo nel passato in quella strana stramba Hollywood che tanto faceva parlare di se al tempo. Tarantino mette in gioco le emozioni e le disavventure dei nostri protagonisti, ci racconta la psiche, li sveste, li valorizza, li mette a nudo davanti al lettore.
Ogni film del maestro ha in comune una cosa, la bellezza dei dialoghi. Ed infatti nel libro sono curati alla perfezione. Senza buoni dialoghi le storie non funzionano e l'autore lo sa. Riesce a far parlare i suoi personaggi straordinariamente regalando al lettore conversazioni scritte e strutturate per far divertire e per far riflettere rimanendo sempre sulla propria scia tarantiniana. Scambi e scambi di battute che parlano del mondo cinematografico con riferimenti a film e attori del tempo. In questo modo Tarantino mette ancora più a nudo la sua conoscenza cinematografica.
Per concludere, Quentin Tarantino con quest'opera riscrive e migliora il suo ultimo lavoro cinematografico. Crea un capolavoro che difficilmente scorderemo e ci lascia con la bava alla bocca in attesa del suo decimo film, che forse non arriverà mai. Se mai deciderà di intraprendere la carriera dello scrittore di romanzi sarà una decisione saggia e indiscutibile in quanto la sua prima opera riesce ad incantare il lettore proponendogli uno sguardo tarantiniano e reale sulla Hollywood anni sessanta e sulle storie dei nostri protagonisti.
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